sabato 8 marzo 2014

La fiaba della Zucchetta Streghetta

Tra le pagine di un vecchio libro di storie, tra principi e re, fate e folletti, una streghetta dal cappello nero viveva in una piccola grotta, in compagnia della sua gattina Gobbolina. Era una notte buia e senza luna, quella in cui la strega, che era molto golosa di zucca barucca, si trasformò essa stessa in una zucca, tanto arancione e tanto grassoccia, da abbagliare persino il suo gatto. Ma poi venne una fata, in suo aiuto, che le trovò la soluzione al suo problema: sarebbe bastato un semplice uncinetto, usato con cura, pazienza e dovizia, a riportare tutte le cose al loro posto. Fu così che la nostra streghetta, prese in mano l’uncinetto dimenticato sul fondo del suo vecchissimo comò e iniziò a usarlo.


Con lana e filo, si potevano fare tante cose: anche sconfiggere l’incantesimo che lei stessa aveva creato. Quante serate a provare e riprovare, per imparare ad utilizzarlo! Alla fine, in una sera d’inverno, al calore della stufa e con le castagne sul fuoco, finalmente la sua pazienza fu premiata e il primo oggetto era nato, tra le sue mani. Che grande gioia. Che soddisfazione. Pozioni, incantesimi, rospi e ragni, topi e ranocchi. Niente poteva eguagliare la gioia che solo quel piccolo uncinetto e quella lana colorata e morbida, le potevano regalare. Così, da quell’antro nel bosco, si sparse la voce e la voce passò di voce in voce, e giunse lontano. E allora tutti dovevano sapere, dovevano vedere: quello che la Zucchetta Streghetta sapeva fare, con l’uncinetto...


© La Zucchetta Streghetta

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