Tra le pagine di un vecchio libro di storie, tra principi e re, fate e
folletti, una streghetta dal cappello nero viveva in una piccola grotta,
in compagnia della sua gattina Gobbolina. Era una notte buia e senza
luna, quella in cui la strega, che era molto golosa di zucca barucca, si
trasformò essa stessa in una zucca, tanto arancione e tanto grassoccia,
da abbagliare persino il suo gatto. Ma poi venne una fata, in suo
aiuto, che le trovò la soluzione al suo problema: sarebbe bastato un
semplice uncinetto, usato con cura, pazienza e dovizia, a riportare
tutte le cose al loro posto. Fu così che la nostra streghetta, prese in
mano l’uncinetto dimenticato sul fondo del suo vecchissimo comò e iniziò
a usarlo.
Con lana e filo, si potevano fare tante cose: anche sconfiggere
l’incantesimo che lei stessa aveva creato. Quante serate a provare e
riprovare, per imparare ad utilizzarlo! Alla fine, in una sera
d’inverno, al calore della stufa e con le castagne sul fuoco, finalmente
la sua pazienza fu premiata e il primo oggetto era nato, tra le sue
mani. Che grande gioia. Che soddisfazione. Pozioni, incantesimi, rospi e
ragni, topi e ranocchi. Niente poteva eguagliare la gioia che solo quel
piccolo uncinetto e quella lana colorata e morbida, le potevano
regalare. Così, da quell’antro nel bosco, si sparse la voce e la voce
passò di voce in voce, e giunse lontano. E allora tutti dovevano sapere,
dovevano vedere: quello che la Zucchetta Streghetta sapeva fare, con
l’uncinetto..
© La Zucchetta Streghetta
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