Una festa di origine cristiana, che cade sempre, negli Stati Uniti d’America, il quarto giovedì di novembre.
In Canada, si festeggia ad ottobre, il secondo lunedì, ma in entrambi i casi la festa è sempre vissuta come un modo per ringraziare il Signore per l’anno quasi concluso e in particolare per i frutti dell’orto e della natura che sono stati doni preziosi per tutti quelli che li hanno ricevuti.
In Canada, si festeggia ad ottobre, il secondo lunedì, ma in entrambi i casi la festa è sempre vissuta come un modo per ringraziare il Signore per l’anno quasi concluso e in particolare per i frutti dell’orto e della natura che sono stati doni preziosi per tutti quelli che li hanno ricevuti.
Ma quali sono le origini di questa festa? Esse risalgono al lontano 1600, ai tempi dei Padri Pellegrini e in particolare, il tutto viene associato alle parole di William Bradford, che nel 1623 scrive queste significative parole:
Tutti voi Pellegrini, con le vostre mogli e i vostri piccoli, radunatevi alla Casa delle Assemblee, sulla collina... per ascoltare lì il pastore e rendere Grazie a Dio Onnipotente per tutte le sue benedizioni.
Già da allora, iniziarono a diffondersi alcuni cibi come il granturco, la zucca, particolari tipi di torte e di cereali, che poi entrarono a far parte di pranzi ufficiali delle feste tradizionali americane. In particolare, come non citare il tacchino, davvero immancabile il giorno del Ringraziamento!
Si arriva al 1676 con la proclamazione ufficiale del Thanksgiving day e nei secoli a seguire, dal Massachusetts, l’usanza si diffuse in tutto il paese. In tutto questo, ci furono molti discorsi famosi legati a questa festività, come quello di George Washington, che lo proclamò come giornata di festa nazionale, nel 1798.
In questo discorso di parla di “prosperità”, di “felicità” e ancora oggi, le tavole americane di Thanksgiving sanno essere prospere e felici, anche nelle difficoltà quotidiane.
Fu Abraham Lincoln, nella metà del 1800, a collocare la festa nella sua posizione attuale, e cioè al quarto giovedì di novembre, e lì è sempre rimasta.
Fu Abraham Lincoln, nella metà del 1800, a collocare la festa nella sua posizione attuale, e cioè al quarto giovedì di novembre, e lì è sempre rimasta.
Attualmente, resta una festa molto sentita, nonostante le derive consumistiche che purtroppo hanno toccato tante altre festività in molti paesi del mondo.
Molto suggestiva, resta la cerimonia di apertura delle celebrazioni, alla Casa Bianca, con la National Thanksgiving Turkey Presentation, durante la quale due tacchini vengono “graziati”.
Uno tra questi, aprirà la grande parata del Thanksgiving day che dà anche l’inizio al periodo delle festività natalizie. Addirittura, su sito della Casa Bianca, gli americani hanno la possibilità di votare i nomi del due tacchini graziati!
Ma sicuramente la parte più sentita della festa, è il pranzo.
Nelle cittadine del sud vige l'abitudine di condire la carne con la focaccia di granturco, mentre Nel nord degli Stati Uniti il tacchino viene condito con il wild rice, una tipica specie di riso americana.
Oltre al tacchino, si prepara la celebre salsa di ossicocco fatta con frutti di bosco, le patate dolci con lo zucchero, la torta di zucca, e gli immancabili biscotti fatti in casa.
Seguono, poi, tantissime parate con carri allegorici, come quella famosissima di New York. Una giornata di grande festa, insomma, durante la quale si ringraziano i propri amici, parenti, tutte le persone che ci amano, e ci si ferma intorno ad una tavola imbandita, per dire “grazie” dell’abbondanza e della gioia.
Buon Thanksgiving!
Maria Serena Cavalieri
Maria Serena Cavalieri
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