Sono tutti in stile fiabesco e incentrati sulla vita di San Francesco, patrono d'Italia. Tutti pronti? Cominciamo.
La Fiaba degli Uccellini Felici
C’era una volta, tanto tempo fa, un uomo buono e gentile chiamato Francesco. Amava ogni creatura: grandi e piccole, piumate e pelose, fiori, alberi, vento e cielo. Un giorno, camminando per un sentiero verde, vide una miriade di uccellini posati tra i rami. Non volavano via, come fanno di solito.
Francesco si fermò e cominciò a parlare loro con dolcezza:
— Cari fratelli uccelli! Ringraziate Dio per le vostre ali leggere, per il cielo azzurro, per i semi che vi nutrono!
Gli uccelli cinguettavano felici, agitavano le ali e sembravano davvero ascoltarlo! Quando finì, volarono via in festa, come se avessero capito ogni parola. Francesco sorrise: aveva appena fatto la sua prima predica... agli uccelli!
Il Lupo Che Divenne Buono
Nel paese di Gubbio, viveva un lupo terribile. Spaventava tutti: ruggiva, graffiava, mordeva e nessuno osava uscire di casa. Un giorno, Francesco decise di andare a trovarlo.
— Fratello lupo! — disse con voce ferma ma gentile — Perché fai tanto male? Se prometti di smettere, ti farò portare il cibo dagli abitanti del villaggio!
Il lupo, che nessuno aveva mai trattato con così tanto amore, abbassò la testa e posò la zampa sulla mano di Francesco, in segno di promessa. Da quel giorno, il lupo diventò amico di tutti, e camminava tranquillo tra la gente che lo salutava con un sorriso.
Il Dono delle Ferite d’Amore
Una notte, su un alto monte chiamato La Verna, Francesco pregava in silenzio, circondato dal vento e dalle stelle. Improvvisamente, nel cielo apparve una figura luminosa: un angelo con sei ali, che portava la forma di Gesù sulla croce.
Quando l’apparizione scomparve, Francesco sentì un forte dolore... e guardò le sue mani, i suoi piedi, il suo fianco: aveva le stesse ferite di Gesù! Ma non piangeva per il dolore. Piangeva per la gioia di condividere l’amore più grande che ci sia.
Il Cantico del Sole
Francesco era malato e molto debole, ma il suo cuore era più forte che mai. Steso su un giaciglio povero, cominciò a cantare:
— Laudato sii, mio Signore, con tutte le tue creature: fratello Sole, sorella Luna, fratello Vento, sorella Acqua...
Le sue parole erano musica, e la natura tutta lo ascoltava. Gli animali si fermavano, gli alberi sembravano inchinarsi, e persino il sole splendeva più forte quel giorno. Era il suo canto d’amore per il Creato, che ancora oggi viene cantato in tutto il mondo.
L’Asinello Che si Inchinò
Un giorno, Francesco entrò in una città a dorso di un umile asinello. La gente accorreva: volevano vedere il santo che parlava con gli uccelli e ammansiva i lupi!
Ma sapete chi si emozionò più di tutti? L’asinello! Sì, proprio lui. Sentiva che portava un uomo speciale. E così, tra la folla festosa, si fermò e si inginocchiò come un cavaliere davanti a un re.
Tutti rimasero a bocca aperta. Ma Francesco accarezzò l’asinello e disse:
— Anche tu, fratello, sei una creatura amata da Dio.
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